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pulizia e polizia Tuesday 16 February 2010
mentre aspettano così tanti draft in via per essere pubblicati non so come mai inizio a scrivere qualcosa ex novo.

certo non potrò condividere un opinione o una ricerca con così poco tempo per maturarne una (evidentemente incitazione è coadiuvante nella produzione del prodotto ma forse la sostanza pure è richiesta)

non potendo sviluppare appieno un punto d'inizio forse attengo alle mie riflessioni di stanotte. una specie di contrapposizione nel weltanschauung di due culture -per centenni non communicanti- a causa di un probabile quirk psicolinguistico.

prendiamo due parti del globo. uno che parte da delle ideali democratiche/repubblicane (lo stesso classisti e discriminatorie) come avversione all'assoluto potere di un solo individuo e degenera in un "impero" per poi diventare un paese molto simile all'italia di oggi governato da un tiranno stavolta non psiconano ma un biondo psicopuzzolente.

di certo non oserei di calunniare un maestoso imperatore giusto perché non era molto d'accordo con la protochiesa. ma lo si sa che puzzava eppure sta cosa gli piaceva. (forse compensava con odori virili la sua figura scheletrica munita solo di una panza per carne)

mi sto dileguando troppo evidentemente ma dovrei portare la parola al mentore di questo signore, no non quello dei tacchi ma l'altro.

il mentore andava di nome come SJr, sai seneca da sono suonava insipido. ma in cambio alla sua giovinezza vendo il suo sangue a quanto pare che nel momento in cui doveva cessare di vivere per non dare l'onore di essere ucciso da quel mostro (psiopuzzolente) a quel del domus aurea decise di tagliarsi le vene del polso....

accipicchia niente sangue, (a 69 anni forse normale) allora che si fa? si va per la caviglia... successo? no!

allora mi bevo la cicuta!

non funge manco quello

allora va per immergersi nel bagno caldo per morire soffocato.


ora ci concediamo un secondo di riposo per contemplare che personaggio era questo. ed ammiriamo questo quadro di cui ho avuto occasione di parlare questi ultimi giorni:





andiamo su questa frase che è attribuita a lui sembrerebbe fosse dalle lettere a lucilio:


Quemadmodum gladius neminem occidit, occidentis telum est.

non so come renderla ma direbbe più o meno che lo strumento non uccide ma è l'uomo che è l'agente del danno....

ora ci allontaniamo un attimo dalla penisola e andiamo sulle isole che stanno a chiudere come una parentesi tonda di chiusura...

ivi c'erano questa casta di uomini in questa societa molto disciplinata meritocratica e per lo più aristocratica. si chiamavano samurai e in queste terre prima di essersi sopraffatti da un attributo più sviluppato in un altra cultura (l'attributo di tecnologia nella cultura occidentale) andavano a stabilire "il loro ordine" da 'sudditi emeriti' che erano, tenevano sul loro corpo due armi e vestiti adornati di questi elaborati disegni:



questi andavano in giro muniti di daisho, cioé una coppia di spade costituite da un katana ed un wakizashi. la prima più lunga della seconda di circa 30 cm e la seconda con la lunghezza comparabile con un gladius.

il katana, dotato del suo proprio spirito, veniva usato ufficialmente per instaurare l'ordine in questa società che di fatto era anarchica per eccesso di codici di comportamento.

e lo samurai non era responsabile dallle uccisioni del katana in quanto era per l'ordine.

certo le due visioni non sono conciliati.


ma guardiamo ad oggi (o meglio un paio di anni fa) nel 1995 è volato per la prima volta il predator che fino ad oggi ha contato decine di kill (la maggior parte in afghanistan e pakistan) e più di 400.000 ore di volo...


ma quando è che il futuro ha smesso di essere un sogno ed è diventata una triste realtà?







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