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"his" dopo sabato Monday 23 March 2009
sabato sera abbiamo assistito a questo happening tenuta a come se, un giovane spazio di architettura a roma.

ho conosciuto solo ora questo spazio, anche se è collocata nella strada del negozio dove compro tutto il materiale per i miei plastici (si mi devo vergognare).
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in questa città bellissima che è il manuale di architettura più ricca del mondo una galleria di architettura dove si esprime l'oggi e il futuro dell'architettura oltre alla immensa storia che questa città traspira, mi causa gioia sul serio.
solo stasera ho avuto un po' di tempo per raccogliere i miei pensieri, o meglio i "his" (parola in turco che sta a definire quell'area grigia fra pensiero, sentimento e presentimento) sull'evento.
sentivo qualcosa di familiare in cio che avevo visto ma non riuscivo a metterci il dito sopra.

mi sono concesso un attimo di viaggio su internet per trovare del materiale visivo e grazie al prezioso aiuto della mia dolce metà e fashion guru personale
gamze credo di essere riuscito ad arrivare a qualcosa.

l'architettura -non quella emergente ma quella pianificata- ha scoperto elemento corpo umano (forse si potrebbe parlare della scienza dell'ergonomia?) solo dopo l'illuminismo. insomma questo periodo di crisi che stiamo studiando in questi giorni, è anche la prima volta che l'architettura accademica mette al centro delle sue attenzioni l'elemento del usufrente.
la premessa era quello di avere il corpo come entità che definisce gli spazi di architettura, come è stato esposto per meglio nel
modulor di "le corbusier" che per coincidenza fu tradotto in parte da mio padre in turco per la prima volta e costituisce ancora il primo capitolo ed una parte del preambolo della bibbia dell'architettura il "Bauentwurfslehre" da noi conosciuto generalmente come il cognome del suo primo compilatore "neufert"negli ultimi anni però si sta creando una situazione della riconquista del sole.nel senso che l'architettura anche sotto forma del design cioè in oggetti che non rientrano nella scala di attenzione che noi di solito prestiamo alle cose sta trovando sempre di più dello spazio sul corpo, o ancora solo fra le dita per alcuni.

ma la ricerca del come rendere il corpo umano un territorio per la realizzazzione dell'idea achitettonica si sta emergendo sempre più frequentemente negli ultimi anni.
per quello ho raccolto qui sotto alcuni esempi di design in tutti i suoi campi che negli scorsi anni mi hanno attirato l'attenzione:

pa
rti
amo con balenciaga radicatissima casa di moda del mitico cristobal balenciaga che con i suoi design faceva "sbavare" anche la mitica audrey hepburn.

dopo la morte del suo designer padre acquisita dal gruppo jacques bogart, verso la meta degli anni 90 ha fallito miseramente come nome. 

ma dopo il fallimento della prima tentativa di revival fu affidato nelle mani del genio nicolas ghesquière (nel 1997) che da bravo designer giovane era ancora nella sua ricerca di forma e relazione con la natura e prima che la nuova casa madre "gucci" disse "oi! fammi guadagnare i soldi però!" nel 2007 ha creato 10 anni di edifici indossabili. 








poi andiamo a vedere un'altra rinascita che ha fruttato un nuovo capolavoro di fiction che ha avuto sua oltre alle genialità nel storytelling e il valore altissimo di creatività anche l'onore di ricevere una trentina di premi fra i quali gli emmy e la prestigiosa peabody. 

la reimmaginazione della serie battlestar galactica  nato in un film da tre ore per tv, grazie a ron d. moore è stata la prima opera sci fi che ha creato la probabile tecnologia di un altro tempo nel nostro universo basato sull'uomo e non su ciò che sembrerebbe alieno.
per non 
parlare delle genialità nelle divise e negli oggetti di vit
a quotidiana della serie ci limitiamo proprio ad ammirare il loro successo solo per il fatto che abbiano disegnato realmente un astronave con criteri di design architettonici reali e non con la reale sala di commando dell'starship enterprise.




torniamo un attimo al paese che stiamo attualmente chiamando casa per vedere una delle case di moda emergenti di questi anni. parlo di piazza sempione. del genio di marisa guerrizio che solo nelle ultime 2 stagioni ha abbandonato il suo look raffinato stile urban coldcut. dopo averci donato anni e anni di vestiti ammirabili anche da un punto di vista di osservatore architetto.




















questa prossima è un design di tamer nakisci che ha vinto il nokia design award del 2005. non la cito qui per puro chauvinismo da turco ma semplicemente per il nepotismo a causa del fatto che quella che fa la modella in questo video di presentazione è una mia amica. :)

















finalmente quest'immagine è preso dalla sfilata di viktor & rolf per quest'autunno. le foto dell'intera collezione possono essere raggiunti da qui>>










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p.s: come potrei aver fatto quest'errore? aver pensato e scritto sul corpo come un dominio di architettura del design ed essermi scordato della coreografa rivoluzionaria Martha Graham (1894-1991) fino a quando stanotte nel mio sogno mi rimproverava per il mio "demi plié" scarso (si avevo un tutu e tutto). Come la definisce PBS nella sua sezione della commemorazione del genio americano la cita come la equivalente per la danza di quello che sono stati picasso per la pittura, stravinsky per la musica e wright per architettura.

la sua scelta di aumentare il valore espressivo della danza non tramite forme prestabilite -simulacre di uno stereotipicità pigra a cui era abituata il resto del mondo; non con delle figure tipiche -una matrice di movimenti che facevano nient'altro che spingere il corpo ai limiti con un sesnso estetico oramai superato e svuotato; ma al contrario con la down-to-earth realtà della situazione umana, ha dato i suoi frutti se non nella sua felicità, nella nostra libertà d'oggi. 


le chiedo nuovamente scusa per aver sorvolato le sue conquiste che pur troppo con la nostra pigrizia prendiamo per scontato. 
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